Il 2017 è iniziato già da una settimana, però il primo vero appuntamento con il nuovo anno sarà domani, il primo lunedì dopo le feste. Immancabili i buoni propositi, i desideri: ce la faremo davvero a raggiungere qualcuno dei nostri obiettivi in questo anno, ad armarci di coraggio e ricordare che provare non costa nulla? Forse mettere nero su bianco i propri pensieri è un buon punto di partenza.
La scorsa estate ho acquistato questo libriccino, pensando che lo avrei regalato: da amante della cancelleria, però, sono stata conquistata dal suo design shabby e dal messaggio (più o meno nascosto) che racchiude: così, nei giorni scorsi, ho iniziato il mio 52 List Project. Di che cosa si tratta? Nel volume sono elencate 52 liste, una per ogni settimana dell’anno, ciascuna contraddistinta da un tema, che si possono completare. Due pagine, ogni settimana, in un anno intero. E’ solo un’attività rilassante oppure può avere un altro scopo?
La curatrice del progetto, tale Moorea Seal, nelle prime pagine dà una piccola spiegazione: scrivere liste è parte essenziale della vita quotidiana di ognuno, quindi perché non sfruttare al massimo un gesto così semplice per rendere più carica di significato ogni settimana dell’anno, anche quelle che sembrano meno importanti. Le liste, divise per stagioni, partono ovviamente con i buoni propositi per l’anno nuovo, ma poi spaziano su diversi argomenti, permettendo a chi prende in mano la penna di fare qualche riflessione in più sulla propria vita, andando a scavare un po’ di più nei pensieri e magari affrontando argomenti che fanno paura. A volte semplicemente scrivere quello che non va è già un ottimo punto di partenza per risolvere il problema: ci si sente più leggeri, si cerca di guardare la situazione in modo oggettivo.
Il bello di questo libro, secondo me, è proprio la possibilità di prenderlo come una sfida personale e di poterlo personalizzare il più possibile: non ci sono regole su come utilizzarlo, si può partire dall’inizio, dalla fine o dalla metà e non c’è limite alla lunghezza degli elenchi che si compilano. Forse l’unica pecca è che libri del genere sono un po’ difficili da reperire in Italia (infatti io l’ho acquistato a New York): su Pinterest, però, si trovano decine di sfide simili. Pronti a trovare quella migliore per voi?