Un assaggio di Giappone a Milano

Amanti del Sol Levante, a rapporto! A Milano mi capita spesso di mangiare fuori, e il cibo giapponese è uno di quelli che mi attira di più (prossimamente il post con tutti i miei consigli mangerecci!). Ho pensato quindi di darvi qualche suggerimento sui miei posti preferiti per assaggiare sushi e non solo in città.

Ginko

Un assaggio di Giappone a Milano

Da fuori sembra un ristorante un poco buio e squallido, invece all’interno si nasconde un ambiente molto carino e curato. Il menù, nella ormai diffusissima formula all you can eat, propone piatti sia giapponesi che cinesi, e anche dei dolci piuttosto buoni! Ginko si trova in via Ripamonti 3, potete arrivarci con il tram 24 che ferma proprio lì vicino (fermata via Ripamonti/viale Sabotino)

Bubble Tea Milano

Ho cercato e cercato un locale invitante in città per poter di nuovo bere il bubble tea, la deliziosa bevanda che viene dal Giappone e che ho provato per la prima volta a New York. Ovviamente non potevo che trovarlo in zona Paolo Sarpi, il quartiere orientale di Milano. Questo piccolo ma delizioso negozio offre un completo assortimento di té tradizionali e di bubble tea, ed è frequentato soprattutto da ragazzi orientali.

Temakinho

Credits www.temakinho.com
Credits www.temakinho.com

Questo ristorante è stata una simpatica rivelazione: un mix tra Giappone e Brasile, piatti di sushi dai nomi simil portoghesi guarniti con maionesi dai sapori esotici. Insomma, un vero locale fusion! A differenza delle mie altre proposte, purtroppo non è per niente low cost, infatti lo frequento poco. Potete trovare diversi punti vendita, una sul Naviglio (ripa di Porta Ticinese) e una in corso Garibaldi (zona Brera).

Maido

E’ stata la mia amica Naomi a farmi scoprire questo caratteristico ristorantino in via Cagnola, vicino all’Arco della Pace (ci arrivate con il tram 1 oppure 10): all’interno campeggia la gigantografia di Marrabbio, il papà di Licia in Kiss Me Licia. Maido infatti è specializzato nello street food giapponese, l’okonomiyaki, una frittata a cui si può aggiungere carne, uova, formaggio e guarnita con una salsa speciale. In verità io non l’ho mai provato, mi sono limitata ai deliziosi noodles, che ho provato in tutte le varianti disponibili (carne, gamberi, verdure). Quando c’è bel tempo potete anche portar via il pranzo e sedervi a fare un picnic sui gradoni, ammirando l’Arco e Parco Sempione.

Libri & libri: la mia reading challenge

Ho imparato a leggere quando avevo cinque anni, e da allora non ho più smesso. Il primo romanzo che ho letto è stato Harry Potter e la Pietra Filosofale, durante le vacanze di Natale quando ero in prima elementare, nel 2000. Sono quasi sedici anni, perciò, che mi cibo di storie, che i mie occhi scoprono nuovi luoghi, reali o puramente inventati, che mi innamoro di personaggi e che colleziono citazioni. Insomma, sono una lettrice accanita e purtroppo in casa mia inizia a non esserci più spazio per i libri (ma questa è un’altra storia).

Oggi ho deciso di proporvi qualcosa di diverso: si tratta di una sfida di lettura o, come sono note sul web, reading challenge. Su Pinterest se ne trovano di tantissime, divise per stagioni, specifiche per l’anno in corso oppure più lunghe e adatte a qualunque periodo stiate vivendo. Penso che siano un ottimo modo per conoscere nuovi autori e nuovi romanzi, specie quando, nonostante abbia una consistente montagna di libri comprati e non ancora letti, mi viene voglia di fare nuovi acquisti. Piccola nota: dato che questa reading challenge si riferisce all’anno in corso, ho inserito solo libri che ho letto quest’anno!

Libri & libri: la mia reading challenge

Un libro pubblicato quest’anno:

Vertigine, di Sophie Jomain. Anche se ho 21 anni i libri fantasy continuano a piacermi. Questo è il primo di una serie, ambientato in Scozia. Lo stile di scrittura non è particolarmente brillante, ma mi ha fatto venire voglia di visitare le cittadini scozzesi in cui è ambientato, molto caratteristiche.

Un libro che puoi terminare in un giorno:

Affari d’oro, di Madeleine Wickham. Vero nome di Sophie Kinsella, un’autrice che adoro per il suo stile brillante e ironico, frivolo ma non per questo senza spessore. Questa è un’altra vicenda autoconclusiva, e come sta accadendo da qualche romanzo a questa parte, anche i ragazzini hanno una parte influente nella vicenda. Che il suo spirito di mamma stia prendendo il sopravvento?

Un libro che hai in mente di leggere:

New York, Edward Rutherford. E’ in bella vista nella mia libreria da tre anni, da quando mi è stato regalato per il mio compleanno. Un po’ per la mole (saranno almeno 500 pagine), un po’ perché so che questo regalo mi lascia un po’ di malinconia, non l’ho ancora iniziato, ma conto di farlo presto.

Un libro consigliato dal tuo libraio:

Purtroppo compro i miei libri in grandi catene oppure online, quindi non ho mai avuto il piacere di avere un rapporto intellettuale con un vero libraio!

Un libro che avresti dovuto leggere a scuola:

La banalità del male, di Hannah Arendt. In realtà è da diverso tempo che non sono più obbligata a leggere un libro per la scuola (se escludiamo i vari manuali per gli esami universitari), questo però, sia al liceo sia per il corso di Storia contemporanea, era stato fortemente consigliato. Spinta dalla curiosità l’ho comprato, è passato di mano in mano nella mia famiglia, ma io purtroppo non l’ho ancora letto.

Un libro scelto per te dal tuo partner, fratello, miglior amico, etc:

Cigni selvatici, di Jung Chang. Questo non è esattamente stato scelto per me, dato che era uno di quei libri impacchettati che qualche mese fa Feltrinelli proponeva ai clienti: ogni libro era incartato con carta da pacchi e spago, e su ognuno di essi era sintetizzata la trama. Ero indecisa tra questo e un altro, e la mia amica Martina mi ha aiutato a sceglierlo!

Un libro pubblicato prima della tua nascita:

Elegie duinesi, di Rainer Maria Rilke. Mi capita ogni tanto, di essere attirata da qualche libro di poesie. Conosco Rilke da alcune sue citazioni, che mi sono sembrate davvero molto romantiche, e spinta dalla curiosità ho voluto leggere qualcosa di suo in modo più completo. Forse avrei potuto farmi aiutare da qualcuno e scegliere qualcosa di più leggero!

Un libro che è stato proibito:

Calendar Girl, di Audrey Carlan. Ok, non è esattamente un libro proibito, ma di sicuro è un libro di cui mi imbarazzerebbe parlare con mia mamma! Appena finirò di leggere questa quadrilogia pubblicherò la mia recensione qui sul blog.

Un libro che avevi abbandonato:

The Miniaturist, di Jessie Burton. Un po’ perché posseggo la copia in lingua originale, un po’ perché non mi ha completamente catturato, ho lasciato e ripreso questo libro un paio di volte. Potete anche leggere la mia recensione sul blog!

Un libro che possiedi ma non hai mai letto:

Cyrano de Bergerac, di Edmund Rostand. Sono una di quelle strane persone che non è particolarmente attratta dal teatro, ma a cui piace leggere le opere teatrali: quest’anno ho divorato Shakespeare, e da tempo volevo comprare il Cyrano. Per ora è lì, che mi guarda con il suo naso dallo scaffale.

Un libro che ti intimidisce:

Io prima di te, di Jojo Moyes. Questo è probabilmente il caso editoriale dell’anno, anche se il romanzo è stato pubblicato nel 2012. A settembre è anche uscito il film, con protagonisti Sam Claflin e Emilia Clarke. Conosco la trama e non penso che riuscirò mai a leggerlo, nonostante sia una grande storia d’amore mi sembra troppo triste e penso che mi ci vorrebbe troppo tempo per riprendermi da una vicenda simile! (Sì. Piango per i libri.)

Un libro che hai già letto almeno una volta:

Red, di Kerstin Gier. E’ la seconda saga fantasy che ho letto quest’anno, anzi più che letta divorata. L’ho trovata molto coinvolgente, soprattutto il primo libro che è senza dubbio il mio preferito tra i tre. Ve la consiglio se state cercando qualcosa di divertente, misterioso e non banale!

Ferragni e Fedez, il trionfo del nulla

Lei, prezzemolina del web che è diventata famosa grazie ai suoi soldi e alle intuizioni dell’ex fidanzato, unico vero genio del duo. Lui, rapper anticonformista (o così pare), impegnato a X Factor. Infornate, e avrete una nuova coppia pronta per essere spedita sui giornali e sul web, alla portata di tutti. Sono Chiara Ferragni e Fedez, e tra haters e fan non si smette un attimo di parlare di loro.

Ferragni e Fedez, il trionfo del nulla

Un tempo, quando Chiara non era ancora uno spaghetto semovente, mi piaceva seguirla sui social e commentarne gli outfit, alcuni davvero carini. Poi la sua eccessiva e malsana magrezza mi ha fatto passare la voglia di aprire il suo blog, e l’ho lasciata nel dimenticatoio. Fedez, invece, oltre ad avermi fatto venire dubbi sul suo vestiario (credo che indossi un dolcevita, invece ha solo il collo completamente tatuato), per me è sempre stato un rapper volgarotto, con cui non ho assolutamente nulla da condividere, di cui però ho apprezzato alcuni interventi a X Factor. Premessa doverosa per specificare che non seguo nessuno dei due, è semplicemente il web intero a buttarmi nello smartphone immagini e articoli riguardanti questi due personaggi, nonostante ne farei volentieri a meno.

Quindi, dopo settimane di foto ‘picci picci’, corredate da didascalie inutili, e articoletti su ogni blog/rivista di gossip o moda riportanti frasi imbarazzanti sulla vita privata dei due, ho deciso di togliermi lo sfizio e raccontare quel che penso di questa improbabile coppia. Ovvero: è tutta una montatura. Dopo essere saltato da una ragazza all’altra nell’ultimo anno, casualmente Fedez finisce tra le braccia della fashion blogger più influente del mondo, la bionda Chiara Ferragni. E lei, dopo aver chiuso la storia con il suo fotografo cinese (o californiano? O semplicemente con l’occhio spento e la faccia da babbeo? Ditemi voi), inizia a smettere di utilizzare Snapchat, a postare con meno frequenza su Instagram, condividendo perlopiù foto sue e della nuova fiamma, con tanto di commenti brevissimi a cui mai si era abbandonata.

Mi auguro per entrambi che sia una montatura, un’operazione di marketing (volta a non so cosa, dato che entrambi sono sulla cresta dell’onda), perché se davvero fosse reale lei sarebbe ridicola, e lui un vero ipocrita. Chiara ridicola per il suo dimostrarsi un’ingenua totale, come se non fosse a conoscenza dei meccanismi dello showbiz stupendosi continuamente dei paparazzi alle calcagna. Influencer o no, a quasi nessuno, inoltre, dovrebbe importare altro al di fuori dei suoi outfit, visto che è nata come fashion blogger. Fedez, tra i due, probabilmente è quello che ci rimette di più: tutta la sua credibilità a suon di Vorrei ma non posto, il suo tirarsi fuori dalle logiche di mercato, dalla massa, tutto cancellato in pochi attimi per correre dietro a chi tanto aveva criticato. Fossi una sua fan gliene direi quattro e butterei i suoi album nell’immondizia. In conclusione, di questi due già non se ne può più: troppo zuccherosi, troppo falsi. Attendo fiduciosa il prossimo articolo su un magazine rosa che annuncia la rottura di questa coppia fondata sul nulla assoluto.

Quando hai fame a Roma

Questa settimana sono scappata per un viaggio a sorpresa, una visita ad un’amica che si è da poco trasferita nella capitale. Sono stati tre giorni intensi, pieni di lunghe passeggiate e soprattutto di tanto, tanto cibo. ci voleva qualcosa per rinfrancare il corpo e lo spirito dopo tanto sforzo fisico! Vi propongo quindi alcuni posticini davvero interessanti che ho scoperto nel mio breve soggiorno a Roma: sono tutti più o meno economici, rispetto alla media dei prezzi in città.

Antica salumeria

Quando hai fame a Roma

Proprio a lato del Pantheon si trova questa bottega che attrae una folta clientela: lo spazio all’interno è davvero esiguo, è praticamente impossibile riuscire a sedersi per mangiare, dato che ci sono pochissimi tavolini. Da fuori si notano i salumi appesi al soffitto, ed è questo che mi ha attirata. All’interno potrete scegliere tra i vari panini e pizze già pronti, oppure farvene preparare uno su misura. Sugli scaffali sono esposti diversi prodotti gastronomici, e in fondo, ovviamente, c’è il banco a cui si possono ordinare i salumi.

Pompi

Quando hai fame a Roma

Avevo tanto sentito parlare di questa pasticceria, presente in città con diversi punti vendita, e volevo assolutamente provarla. Pompi è famosa per le sue porzioni di tiramisù racchiuse in scatolini di cartone, pronte per essere mangiate appena comprate: ci sono diverse versioni, quella classica, quella con banane e cioccolato, una ai pistacchi e anche un tiramisù alla fragola. Io sono stata nella sede storica, quella sulla Cassia, appena dopo Ponte Milvio.

Osteria de’ mercanti

Quando hai fame a Roma

Per la cena abbiamo voluto provare la cucina romana tradizionale, quindi quale quartiere migliore di Trastevere? All’interno di una cascina parzialmente ristrutturata, all’ultimo piano, si trova questo pittoresco ristorante, con ruote e attrezzi agricoli appesi ai muri, tetto a vista e tovaglie a quadretti. Nella penombra delle candele abbiamo ordinato pasta alla carbonara e pasta cacio e pepe: le porzioni, abbondanti e deliziose, sono ancora meglio se accompagnate dal buon vino della casa, rigorosamente rosso.

Trapizzino

Quando hai fame a Roma

Anche questo nome non mi era nuovo, e dopo una mattinata su e giù per il Gianicolo, ci voleva una pausa. Cos’è il trapizzino? Semplicemente la pasta della pizza, piegata a mo’ di sandwich, e farcita in diversi modi. Il negozio propone panna fresca, polpette al sugo, trippa, pollo alla cacciatora, melanzane alla parmigiana e bollito con salsa verde. Buonissimo, economico e perfetto per riempirvi la pancia!

Don Nino

Quando hai fame a Roma

Torniamo vicino al Pantheon per merenda: questo delizioso locale, in stile shabby chic, serve gelato, una buona selezione di biscotti, torte e dolci vari, oltre che diversi bevande calde. Tutto è curato nei minimi dettagli e si respira un’atmosfera davvero romantica. Nonostante la sua posizione, poi, i prezzi non sono affatto esagerati!

I Medici, un gioiello tutto italiano

Non ho potuto seguire subito in tv le prime due puntate della serie, ma non mi è certo sfuggito l’entusiasmo sui social che ha accompagnato la messa in onda de I Medici: praticamente tutti si sono dimostrati affascinati da questo nuovo prodotto, e io, dopo essermi gustata i primi due episodi, non posso che dimostrarmi concorde! La nuova serie tv, in onda su Rai Uno, era attesa da tempo, e le pubblicità in queste ultime settimane hanno invaso non solo il teleschermo ma qualunque supporto (multimediale e non) che avessi intorno.

I Medici, un gioiello tutto italiano

Non appena è stata annunciata sono subito rimasta incuriosita, anche perché apprezzo molto le serie storiche (anzi, meglio dire pseudo storiche, visto che senza una buona storia d’amore evito di seguirle) e già conoscevo l’attore protagonista, Richard Madden, ovvero il compianto Robb Stark di Game of Thrones: interpreta Cosimo de Medici, figlio di Giovanni, capostipite della famiglia dominatrice di Firenze. Tutto inizia con la morte del patriarca: vediamo così le indagini per scoprire qualcosa di più sul suo assassinio, e numerosi flashback mostrano come Cosimo sia un vero appassionato d’arte, al contrario del fratello Lorenzo, più donnaiolo e pragmatico.

I parallelismi con Game of Thrones sono una vera chicca: proprio come Robb, Cosimo non può sposare la donna che ama ma finisce per unirsi a Contessina, in modo da aumentare il prestigio della famiglia; non può essere un artista (anche se inizia a studiare insieme a Donatello), ma deve impegnarsi come banchiere. Infine, ciliegina sulla torta, il padre della donna che sposa è lo stesso attore che interpreta Walder Frey, il suo assassino nell’altra serie! Ho trovato il tutto molto divertente, un po’ come accade con Sean Bean, i cui personaggi muoiono tragicamente in ogni produzione.

I Medici, un gioiello tutto italiano

I Medici ha sicuramente il merito di avermi riportata ad accendere il televisore, grazie a una colonna sonora davvero azzeccata (bellissimo il brano della sigla iniziale, interpretato da Skin), alle vicende ben intrecciate e alla bravura degli attori: ricordo che oltre a Madden abbiamo Dustin Hoffman nei panni di Giovanni, e anche Contessina è un volto noto. La sua interprete infatti è stata vista recentemente come interprete della regina Victoria nell’omonima serie tv. Tra i volti italiani ci sono Alessandro Preziosi come Filippo Brunelleschi (proprio in questi episodi inizia la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore) e Miriam Leone, ex Miss Italia, che interpreta Bianca, primo amore di Cosimo. Una volta tanto, insomma, le produzioni italiane (spesso snobbate, forse perché poco allettanti agli occhi dei giovani) riscuotono un successo per tutte le fasce di pubblico. Tanto che all’estero lo streaming della serie è stato ricercatissimo: per una volta anche negli Stati Uniti proveranno cosa si prova a cercare i sottotitoli dei propri spettacoli preferiti!